domenica 16 dicembre 2007

CI SONO NOTTI CHE IO: POESIE D'AMORE TESTIMONIANZE




Galatina, Congedo, 1993
Disegno di copertina di Maria Berto



Quelle notti al tempo dell’amore che ispirano le liriche di Romano
FRESCA DI STAMPA L’ULTIMA FATICA LETTERARIA DEL POETA
SCRITTA PER LE EDIZIONI CONGEDO

È fresca di stampa l'ultima fatica letteraria di Alfredo Romano, che dopo il volume Le Langhe, il Nuto. Viaggio intorno a Cesare Pavese edito da Vallecchi di Firenze, e il Salento tra mito e realtà edito da Congedo, propone ora, per i tipi dello stesso edi­tore, una raccolta di poesie d'amore dal titolo Ci sono notti che io.
Non tragga in inganno la parola amore. L'amore qui assume diversi aspetti e diverse intensità e colorazioni al variare del suo soggetto, ora le ragazze, ora il mare, ora il padre, ora la terra delle radici lontane, ora il vino, ora Parigi e i vagheggianti amori, ora gli amici, senza tralasciare la passione, quella politica però e dell'impegno sociale che sovrasta tutti gli altri amori. Una poesia piena, zeppa di immagini e di richiami visivi ed emozionali che cambiano contìnuamente la loro ambientazione, da quella raffinata e bohémienne della Parigi dolce, affascinante ed intellet­tuale a quella arcaica della dura e semplice vita quotidia­na nella campagna avita del Salento, alla silenziosa notte lunare che sovrasta un paese immerso nella quiete del sonno, ad altre numerose atmosfere tutte ugualmente coinvolgenti.
Dice il poeta in una sua poesia in dialetto:
È da un mese che non ti vedo / e quasi quasi non mi ricordo più amore mio / degli occhi tuoi del naso / della bocca dei capelli dorati che porti / di te che mi stai facendo tanto sospirare.
Qui vicino quanto ti vorrei / al mio fianco che mi guardi / che mi leggi dentro agli occhi / i pensieri più nascosti che tengo / quelli che mi vengono in mente di sera / quando sono solo e parlo alle pareti. (...).
In un'altra, ancora rivolta ad una donna, una spiritosa ironia la rende diversa e particolare:
Mi piace restare nel ricordo / d'una donna / d'una sola donna / che ogni sera aprisse / dal cassetto le mie poesie / al piacere di fiammeggiarle / una ad una / nel tepore del suo letto.
Le dedico a questa? / Le dedico a quella? / Ognuna n'ebbe un canto / ognuna mi fu bella / io non so a chi dare la pagella.
Ma se malgrado tutto / mi sai svegliare all'alba / in un profumo di caffè / e un accorato amor per me / io le mie poesie / le dedico tutte a te.
Il volumetto è impreziosito dai disegni dalle rotonde linee e dai dolci chiaroscuri di Maria Berto che compiono un dolce e fiabesco percorso nel mondo dei ricordi e dei sogni. Chiude la raccolta una lettera sulla poesia, il suo motivo di esistere e le sue finalità, diretta ad Amedeo Martorelli.
Virginia Catanesi
Corriere di Viterbo, 9 nov. 1994
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Gent.mo Alfredo
ho letto "Ci sono notti che io" il libro che mi hai regalato e che ho trovato bellissimo.
Alcune poesie le ho lette anche a mia madre, che si è commossa ed ha pianto.
Ti ringrazio.
Pier Paola Cimarello




Civita Castellana, 15 maggio 1996



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Testimonianza di Vincenzo Cherubini, psicologo della Asl, dopo aver letto le mie poesie.
Caro Alfredo,
l'impressione che mi hai dato nel leggere questa tua raccolta di poesie, è sicuramente favorevole e positiva. Conscio delle molteplici identità, non permetti un accesso ai tuoi versi frettoloso o superficiale, non si possono leggere questo tipo di poesie: vanno contestualizzate, assaporate e poi si è in grado di farlo forse una volta declamate. Secondo me possono essere definite poesie d'amore, poesie d'amore filiale "Non so pensarti sulla raminga barca", dove il consolare tuo padre ha una carezza da lontano. Poesie d'amore politico o poesie verso la donna. Poesie d'amore verso gli amici "Ai miei cari amici nel giorno del mio compleanno". Sono plasmate di mimesi col sapore dell'antico, del contemporaneo tenendo presente lo scorrere del tempo. Non è facile accostarsi emotivamente alla tua poesia. Lo stridere della natura, le ferite aperte e mai chiuse dei dolori lancinanti come "le mani di Domenico" sembrano una corda di violino che porta oltre il suono banale, oltre la poesia scontata. Non puoi far finta di non vedere l'ingiustizia, e non puoi ignorare la rabbia che l'ingiustizia stessa suscita, ed è forse qui che per te nasce e cresce l'amore, come qualcosa che si muove tra la tua terra d'origine e le altre parti del mondo, come qualcosa di prezioso e d'infinito. Sembra che tieni stretto dentro di te l'amore, il vero amore, e la fatica a volte di far comprendere agli altri tale preziosità.
Vincenzo Cherubini
agosto 2006



Commento di Raffaella Verdesca alla poesia Non so pensarti sulla raminga barca / Versi in morte di mio padre il 12 febbraio 2012
C'è sempre un momento che corre più veloce delle nostre gambe. Ma non del nostro amore. C'è sempre un momento in cui rimpiangiamo di non esserci stati o di essere partiti. Ma non di essere vissuti.
Le due ore che ti separarono dall'ultimo addio a tuo padre, Alfredo, credo che tu le abbia recuperate ampiamente col tuo sentimento, col tuo pensiero, con questa splendida poesia, con la tua vita e perfino attraverso i lineamenti del tuo viso tanto simile al suo. 'Corrispondenze di amorosi sensi', ricordi che pompano sopravvivenza in presenze che ci salutano dall'altra sponda e ci accompagnano nella nostra. Siamo un castello fatto di avi, nonni, zie, madri, padri, tutti stretti stretti a rappresentare, in un unico corpo, migliaia di vite e di desideri passati e presenti. Guardo l'immagine di tuo padre tra i peschi, pelle abbronzata, fisico compatto e tocco delicato, da re. Quei frutti sono le sue creature, la ricompensa del suo sudore, il forte applauso del mondo al suo esistere. Nessuno potrà veramente morire di chi ha piantato la nostra vita, l'ha curata e un giorno ne ha raccolto il cuore: basta una sola lacrima a rinvigorire la spinosa e fiorita pianta della nostra memoria.

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